Whispering To You - Hentai di Background

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    Whispering to you


    Aymeric era giunto nel cuore della Selva Nera, in una zona che tabù da ere immemorabili vietavano agli esseri umani. Per trovare quel luogo, aveva dovuto barattare un favore con una vecchia strega della foresta.
    E poi, aveva dovuto dare prova di un'eccezionale abilità ad orientarsi, perchè quella foresta, lungi dall'essere solamente un insieme di alberi, era qualcosa di vivo, di pulsante. Qualcosa dotato di una volontà propria.
    La foresta percepiva in lui qualcosa di negativo, e quindi cercava di sviarlo, di assalirlo. Più volte, in quel periglioso viaggio, Aymeric fu attaccato da creature selvatiche, e ogni volta le mise in fuga, evitando però di ferirle seriamente.
    Forse fu questa ritrosia a fare del male alle creature della foresta che, al fine, gli valse il raggiungimento dell'obiettivo.
    Si trovò di fronte al Lago della Ninfa Evarendel, la favoleggiata creatura mitica che concedeva i suoi favori solamente una volta ogni generazione.
    Il lago era proprio come se l'era immaginato Aymeric: anzi, di più.
    Un'oasi di pace, incontaminata dalla presenza della più vile delle creature: l'uomo.
    Aymeric ripose l'arco e si avvicinò al laghetto pittoresco, immerso nel folto della foresta e quindi totalmente avvolto nella penombra del sottobosco. I profumi dei fiori erano squisiti, come pure delizioso era il suono dell'acqua corrente.
    Aymeric si sedette sul bordo del laghetto e, semplicemente, aspettò.
    Non dovette aspettare molto.
    Dal fondo del lago, emerse una creatura, una bellissima donna, apparentemente umana ma con i capelli bianchi, candidi, e che indossava un velo trasparente.
    Non poteva essere altri che la ninfa, Evarendel.
    Aymeric chinò il capo in segno di rispetto.
    La ninfa uscì dall'acqua, imperturbata dal fatto che le sue forme così magistralmente cesellate fossero ampiamente apprezzabili. Nel tenersi il velo, casualmente teneva scoperto il seno sinistro. Una creatura molto potente già di per se, la ninfa era nel suo sancta sanctorum, il luogo che era chiamata a difendere: ella non temeva nulla, ed era quindi perfettamente a suo agio, rilassata.
    Avrebbe potuto accecare Aymeric, con la sua semplice bellezza, se solo l'avesse voluto.
    Poteva fulminarlo, poteva evocare un animale in sua difesa, che avrebbe fatto Aymeric a brandelli, e poteva scatenare le forze della natura contro di lui.
    Lui ne era perfettamente consapevole, e sapeva che se avesse fatto qualcosa di sbagliato, se avesse profanato quel luogo, la sua sorte poteva dirsi già segnata.
    Ma la ninfa non voleva fargli del male, evidentemente. Ella era benevola, lenta all'ira.
    Ella parlò, con voce modulata, armonica, melodiosa e con un tono ultraterreno.
    "Umano, perchè giungi nel sacro lago di Evarendel? Cosa ti porta in questo luogo?" - chiese la bella ninfa.
    Aymeric seppe che si trattava di una prova.
    "Mia Signora" - disse con il tono più umile e rispettoso che potè usare - "Giungo nella speranza di ottenere il Vostro favore. Si dice che coloro che lo ottengano siano destinati a grande imprese"
    La ninfa lo guardò, ed uscì completamente dall'acqua. Gli poggiò la mano sulla testa, sulla fronte precisamente, tastando la cicatrice che gli deturpava l'orbita destra.
    "Tu non sei un uomo buono, Aymeric. Perchè dunque hai l'ardire di chiedere il Favore di una ninfa?" - chiese lei, in tono interrogativo, ma non ostile.
    Aymeric sospirò, chiudendo gli occhi.
    Poi li riaprì.
    "Mia Signora, sono consapevole di non essere un uomo buono. Come posso esserlo, ditemi? La mia stessa razza ha scacciato i miei genitori, e ha rapito mia sorella, lasciandomi, da ragazzino, in fin di vita, a dissanguarmi e ad affogare nella pozza del mio stesso sangue. Come posso essere, dunque, un uomo buono?" - chiese lui, alzando gli occhi verso di lei.
    Aymeric trovò il coraggio di guardare quella creatura di inconcepibile bellezza dritta negli occhi. Se lei l'avesse voluto morto, allora che questo fato si compisse.
    Non si chiese come mai la ninfa sapesse il suo nome, perchè ben comprendeva come la foresta avesse mille orecchie, e il nome di Aymeric venisse sussurrato nelle vicinanze. Ormai era cresciuto, da ragazzo era divenuto un giovane uomo.
    La ninfa parlò ancora, e questa volta ebbe il tono gentile e comprensivo di una madre: "Aymeric. Tutti possono essere buoni, e l'aver subito una tragedia come la tua non giustifica il tuo indulgere nella crudeltà. Un giorno scoprirai che questo male che ti porti dentro, questo desiderio di vendetta, non è che un peso per te." - gli disse.
    "Malgrado ciò, la Selva apprezza il fatto che tu segua le vie della Natura. Il tuo rispetto per le forme di vita animali e vegetali non è passato inosservato. Ciò ti consentirà di uscire dalla foresta, indenne." - affermò lei.
    Aymeric ebbe un tuffo al cuore.
    Non era questo il risultato sperato.
    "Mia.. mia Signora.. io sono venuto qui nella speranza di ottenere il vostro favore. Non sono dunque degno? Non ho forse affrontato le prove che la Foresta mi ha posto innanzi? Come, dunque, sarei riuscito ad accedere a questo luogo sacro, se non ne fossi degno?" - Aymeric era sinceramente stupito. Aveva creduto che la parte difficile fosse ormai passata.
    Ma forse c'era qualcosa che ancora gli sfuggiva.
    "Il mio favore, Aymeric, non si conquista facilmente. Non basta sapersi orientare nella foresta, rispettare piante ed animali, e vivere secondo le leggi di essa. Qualsiasi druido o elfo silvano avrebbe potuto riuscire dove sei riuscito tu. No, ci vuole ben di meglio, ben di più." - gli disse lei.
    Aymeric chinò il capo, vinto.
    "Ma perchè cercavi il mio favore, di grazia?" - chiese lei, interessata.
    Lui, ormai conscio del fatto che ogni speranza era perduta, rispose con sincerità: "Chi ha il favore di una ninfa diventa più forte, interiormente. Io sono già forte nel fisico, voglio esserlo anche nell'animo."
    "E a che prò?" - chiese lei?
    "Punire i responsabili della morte dei miei genitori.. trovare mia sorella e punire coloro che l'hanno rapita.." - mormorò lui, triste - "ma ci riuscirò comunque, con o senza il vostro aiuto."
    La ninfa gli sorrise, imperturbabile, ed enigmatica.
    "Evarendel concede il suo favore una volta ogni generazione. Questo è il patto che fu stipulato con il Laghetto che vedi, perchè il mio Favore è molto più potente di quello delle altre ninfe. Devo essere assolutamente sicura - so che puoi comprenderlo - che quel potere non cada nelle mani sbagliate" - gli disse la stupenda ninfa.
    "Tu, purtroppo, porti il Male dentro il tuo cuore. Potrei accettare che tu non fossi un uomo buono, ma non posso conferire un tale potere nelle mani di un uomo malvagio.. anche se alcune delle cose che ti prefiggi di fare sono giuste, altre non lo sono. Mi dispiace." - proseguì lei, con sincero rammarico.
    Aymeric annuì.
    Questo poteva capirlo: egli, macchiato com'era dal suo desiderio di vendetta, e dall'odio che ormai divampava al suo interno, e che era rivolto verso la sua stessa razza, non ne era degno.
    Ma proprio quell'odio, quello stesso odio che gli faceva passare notti insonni a digrignare i denti e a maledire quelli che avevano perseguitato la sua famiglia e quelli che lo avevano quasi ucciso, quell'odio lo rendeva forte, potente, indomito.
    Lo sguardo di Aymeric era deciso. Già il fatto di essere riuscito ad arrivare fin là, era una prova del fatto che poteva riuscire in qualunque impresa avesse tentato.
    Si tirò in piedi con un gesto scattante, e salutò la ninfa.
    "I miei saluti, Mia Signora." - le disse, ossequioso, e poi fece per girarsi.
    La ninfa gli mise la mano sulla spalla, trattenendolo con una forza del tutto inaspettata vista la sua esile apparenza femminile.
    "Aspetta, Aymeric." - disse soave - "C'è una cosa che posso fare per te, pur senza concederti il Favore."
    "E quale?" - si domandò Aymeric, stupido dalla reazione di lei. Che volesse aiutarlo in qualche modo?
    "Vieni" - disse lei, e lo prese per mano.
    Aymeric si trovò semplicemente incapace di resisterle. Troppo era il potere che da lei promanava, troppo elevata la sua bellezza.
    Lei lo condusse in un antro intimo e pittoresco, una piccola caverna - praticamente un anfratto - il cui pavimento era ricoperto di soffici muschi. L'aria era calda, accogliente, e i profumi strani ed esotici. Alcuni funghi fosforescenti tappezzavano le pareti.
    Lei lo invitò a coricarsi.
    Lui fece come lei suggeriva, e poi, capendo le sue intenzioni, si spogliò, rivelando il suo corpo virile e villoso, giovane ma già muscoloso.
    "Ormai sei un uomo Aymeric" - disse la ninfa - "Hai diciotto anni. Non sei più un ragazzo. E' tempo che tu conosca l'amore di una donna. Questo farò per te. E per me. Il mio corpo è mio, da donare a chi voglio.."
    Aymeric venne pervaso da un turbine di emozioni, quando lei si scostò il velo che la proteggeva, rivelando le forme perfette del seno, del fianchi e della bella e candida vulva.
    Ipnotizzato, Aymeric la vide avanzare verso di lui, muoversi con movimenti fluidi e, poi, poggiarsi con grazia sul suo corpo, cercare le sue labbra, ed iniziare ad intrecciare le loro labbra in un bacio talmente bello, che per un attimo Aymeric smarrì persino la coscienza del se.
    Potè accarezzare il corpo di lei, e fu come perdersi in un oceano di seta. Non riusciva a capire dove iniziasse il velo che indossava, e dove invece stesse toccando la sua pelle, tanta era la delicatezza e la morbidezza di lei.
    Vi sarebbero stati uomini che avrebbero sacrificato la mano destra, pur di toccare anche solo una volta quei seni perfetti: Aymeric potè accarezzarli molte volte, baciarli e perdersi in essi.
    Lei dischiuse se stessa a lui, donandogli tutto e non negandogli nulla, ed avvolgendolo in un bozzolo intimo e caldo dove lui si perse, smarrendosi nell'estasi più totale.
    Aymeric si sforzò, in seguito, di ricordare la bellezza delle forme femminili della ninfa, così perfette ed evanescenti di Evarendel, nonchè il piacere provato nell'amplesso che seguì a quel bacio (anzi, dei molti amplessi che essi condivisero, nelle posizioni più disparate) ma non ci riuscì.
    In quell'esperienza che aveva vissuto c'era semplicemente qualcosa di indescrivibile con il semplice e povero linguaggio umano. Aymeric dubitava che mai donna umana avrebbe potuto dargli quanto gli donò spontaneamente Evarendel quel giorno, nemmeno in una vita intera.
    Fecero l'amore dalla mattina fino a notte inoltrata, ed Evarendel si prese cura di Aymeric in molti modi, facendogli sperimentare le mille delizie dell'arte amatoria di lei, lavando il corpo di lui con infinita cura, massaggiandolo con oli profumati, ed infine nutrendolo con cibi e nettari speciali che potenziarono il suo vigore sessuale, non facendogli sentire la fatica e neppure lo scorrere del tempo.
    La notte, esausto ma sazio, Aymeric si addormentò tra le braccia della ninfa, cullato dalla sua dolce voce. La ninna nanna che lei gli cantò, mentre gli carezzava i capelli, era esattamente quella che gli cantava sua madre.
    La abbracciò nel sonno, e sognò prima di tutto di riabbracciare sua sorella.
    Sognò anche di ritornare a vivere quella vita da ragazzino spensierato che si perdeva nei boschi, quella vita avventurosa che gli aveva instillato l'amore per la Natura.
    E poi, quell'oceano d'estasi ebbe fine. Il Sonno divenne profondo, e lo ristorò.
    Al mattino si risvegliò, perfettamente riposato. Aprì gli occhi e si guardò. Evarendel non c'era più, il Laghetto stesso era sparito. Riconobbe un posto a lui familiare, un sentiero.
    "Grazie per quello che mi hai donato, Mia Signora!" - pensò Aymeric, rivolto alla ninfa - "Tuttavia, devo percorrere la mia strada. Coloro che dovranno perire, periranno. Io ormai ho compiuto la mia scelta, e varcato il confine tra bene e male. Non si torna indietro da questa strada, Evarendel. Nemmeno dopo avere provato la beatitudine degli dei!"
    Si incamminò calpestando l'erba fresca del mattino, ancora intessuta di rugiada.
    Aymeric era ora pronto a percorrere la strada del Sangue e della Vendetta.

    FINE







    RICOMPENSA ASSEGNATA


    Ricompense per interpretazione: 400 PX, 260 MO, 1 Punto H, un'ama diventa magica (+1), Intrattenere (pratiche sessuali) diventa un'Abilità di Classe.

    Segnate le ricompense nella vostra Scheda PG e linkate questa pagina.






    Edited by LelouchDeLamperouge - 6/3/2019, 19:10
     
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